martedì 12 ottobre 2010

L'importanza di andare a scuola.


L'importanza di avere una scuola la si può solo scoprire se si viene in un paese del terzo mondo. Un'occidentale lo può solo scoprire vedendo con i propri occhi cosa succede in un paese povero.
Questa esperienza l'ho fatta qualche giorno fa. Proprio nel mio primo viaggio a Dissin.
In questa città abbiamo già costruito un liceo agricolo grazie all'aiuto della Fondazione Monte dei Paschi di Siena e attualmente stiamo costruendo una scuola elementare.
La scuola riprende molto il sistema francese. Dalle informazioni che ho in questo momento lo stato Burkinabè paga il 50% della quota scolastica a chi vive nei villaggi invece chi vive nella capitale si deve pagare tutta la quota di iscrizione.
Il problema come al solito è quello finanziario. La tassa di iscrizione, i libri, i quaderni, il mangiare. Parliamo di libri che molto spesso però non ci sono, di quaderno che vengono sostituiti con delle lavagne e le penne con dei gessetti. Ma se questo fosse il problema qualche soluzione in qualche modo penso che si sarebbe già trovata.
A questi problemi si aggiungono molte volte il problema della distanza della scuola dalla casa del bambino. Ho visto bambini che si fanno più di 10 km di pista per arrivare a scuola. Chi è fortunato ha i genitori che lo accompagnano in motorino (pochi) chi è meno fortunato ha una bicicletta e chi non ha quella gli tocca alzarsi alla mattina (quando è buio se ha la sveglia) e incamminarsi verso la scuola.
Come ONG abbiamo costruito un liceo e fornito a tutti gli studenti una bicicletta per un totale di 1000 biciclette.
Poi molto spesso non ci rendiamo conto anche di come le classi sono composte. Ci sono casi dove ogni classe è composta da 60 alunni ma notizie delle notizie in un piccolo villaggio sperduto nella foresta di dissin un maestro per necessità e virtù ha una classe elementare di 100 bambini.
La bellezza di questa storie è che comunque esiste sempre un filo conduttore è riguarda la solidarietà che tra bambini e maestri si instaura.
Ogni bambino porta qualcosa da mangiare per condividerlo assieme. La maestra, sapendo delle difficoltà di trasporto cerca di attendere il più possibile prima di incominciare la lezione. Restano però alcuni problemi,
Molto spesso la Malaria porta a far assentare spesso i bambini e questo li porta ad un inevitabile bocciatura.
A questo si può aggiungere che come in ogni società dove l'agricoltura gioca un ruolo preponderante per la sopravvivenza, un bambino in più significa bracce in più per lavorare la terra e anche questo gioca spesso in sfavore dell'educazione e formazione dei bambini.
Bambini però che spesso sono accompagnati da donne che cercano in ogni modo il meglio per i propri bimbi.

Tre Giorni al di fuori del mondo... tre giorni nel mondo


Sono stato tre giorni fuori dalla capitale Ouagadougou.
Sono andato nell'estremo sud del Burkina Faso a confine con il Ghana e la Costa D'Avorio. Ho visto paesaggi stupendi e molto verde grazie alle ultime pioggie copiose. Piogge che pero' sono arrivate in ritardo questo anno compromettendo il raccolto. A partire della stagione secca si preannuncia gia' una scarsita' di grano.
Problema importante in una zona d'africa dove la malnutrizione e all'ordine del giorno.
In questi tre giorni ho avuto inoltre l'occasione di vedere alcuni risultati del lavoro che svolgo nella ONG in cui lavoro. Ho visto la famosa pompa volanta, una pompa idraulica che permette l'approvigionamento di acqua potabile. Ho visto il liceo agricolo di Dissin in funzione con dentro tanti studenti per imparare a coltivare la terra. Infine siamo andati a vedere il cantiere della nuova scuola elementare.
Queste sono 3 belle realta' dell'operato della ONG in cui lavoro.
Puo' sembrare il tutto uno piccola goccia in un mare di bisogni ma e' anche vero che a piccole gocce molto spesso si fa un mare...

giovedì 7 ottobre 2010

La pelle di un bambino africano appena nato... Rosa come quella di un bambino italiano appena nato.

oggi è stata una giornata emozionante
Oggi ho visitato l'ospedale di San Camillo di Ouaga. Un ospedale che il Magis in questi anni ha contribuito nella sua costruzione e dotazione di attrezature.
Ho visto un ospedale dove, con la volontà di missionari camilliani, ogni giorno centinaia di bambini della capitale vengono accolti e assistiti con professionalità e competenze.
Ho visto decine e decine di bambini con le loro mamme in attesa di una visità (check up completo) con molta dignità. In questo ospedale succede che in una giornata il bambino venga visitato in tutto e per tutto. Questo comporta l'impegno di una intera giornata da parte delle famiglie le quali devono sostenere lunghe attese ma a loro questo non importa. Non esistono screzi tra genitori per chi è arrivato prima o dopo ma esiste invece tanta solidarietà tra di loro. Ho visto bambini che seppur malati cercano con la loro caramella in mano di seguire cosa il dottore gli chiede. Ho visto anche umanità e solidarietà tra le donne incinte pronte a sostenersi l'una con l'altra anche in faccende quotidiane come la pulizia dei vestiti.
Per la mia prima volta ho visto un parto plurigemellare e notizia delle notizie con i miei occhi ho visto chiaramente il colore rosa della pelle di un bambino africano appena nato ed è dello stesso colore della pelle dei nostri bambini.
Mi domando a questo punto perchè esista la Xenofobia e perchè spesso facciamo discussioni e distinzione di razza se quando nasciamo siamo tutti uguali con la pelle rosa e nudi senza vestiti...

Aeroporto di Casablanca... Quanti regali

Manca un’ora alla partenza per Ouagadougou. Sono un po’ spaventato per il mio francese ma allo stesso tempo emozionato. Stavo pensando che in quasi 6 ore di volo faccio lo stesso percorso di immigrati che affrontano in decine e decine di giorni il deserto del Sahel.
Chissà se quando sarò lassù nel cielo laggiù sulla terra ci saranno persone in cammino o in un container per verso una meta che reputano migliore di come quello che hanno abbandonato.
Vedo qualche persona che continuerà il suo viaggio insieme a noi e che sta tornando a casa con la sua famiglia e con delle valige strabordanti di regali. Proprio una persona di fronte a noi, durante il controllo del bagaglio a mano (un po’ più di uno) è stato fermato dal poliziotto di frontiera il quale sorridendo nel vedere cosa c’era dentro gli ha chiesto: “un regalo per me?”.
Questo signore distintamente ha risposto che sono due anni che fa sacrifici e quei regali sono i pensieri che ha rivolto alla propria famiglia in questo periodo di assenza da casa.

Volo Milano Casablanca

Singolare come il Marocco creda nell’energia alternativa.

Salendo sull’aereo ho preso il giornale che forniva la compagnia aerea Royal Air Maroc dal titolo “L’economist”. In questo giornale oltre ad affrontare il tema della crisi economica, che ormai attanaglia tutte le nazioni, ho trovato ben 3 pagine sul tema dell’energia rinnovabile. Strano ma vero qualche paese sembra proprio che ci tenga a questi temi. News delle news che l’Italia parteciperà alla prossima fiera sull’ambiente a Casablanca con una piccola delegazione. Voglio però far notare come lo stato Francese ed in particolare una banca privata francese insieme ad un centinaio di soggetti del settore parteciperanno a questa fiera.

Quanto ci crediamo noi italiani a queste tecnologie e al risparmio e alle energie alternative?

lunedì 4 ottobre 2010

L'inizio di un viaggio

L'inizio di un viaggio è sempre di per se emozionante. Questo per me è ancora di più perchè oggi si realizza un sogno sia personale che professionale.
E' il mio primo viaggio da Cooperante e andrò a vedere i risultati ottenuti dal mio lavoro e da quello della ONG in cui lavoro in Burkina Faso.
Cercherò di farvi vedere scorci d'Africa e come con pochi fondi e tanta voglia di fare si può far fiorire il deserto, istruire bambini, giovani e adulti e cercare di lasciare il mondo un pò migliore di come lo abbiamo trovato.
Questo viaggio però vuole essere anche l'occasione per riflettere anche su temi che sembrano cosi lontani da noi ma che in realtà sono molto più vicini di quanto noi "occidentali" pensiamo.
Il Burkina Faso è uno dei paesi più poveri al mondo sia in termini economici che in termini di materie prime. E' un paese che ha vissuto momenti tragici nella sua storia. Ha subito una dominazione coloniale (quella francese). L'indipendenza ha portato con se governi instabili e in giro di 20 anni ben 3 colpi di stato.
Nella sua instabilità politica purtroppo chi ne fa le spese è il popolo ed oggi comunque questo ultimo cerca con fatica di svilupparsi.
Questo paese, come molti paesi africani, possono essere paragonati ad un baobab.
Un albero forte possente che ogni giorno sfida una natura estrema.
Le sue radici cercano di trovare in profondità la propria fonte di vita (l'acqua), mentre i suoi rami sembrano pregare il cielo chiedendo la grazia più importante (la pioggia).
E al tramonto molto spesso queste braccia sembrano anche chiamare noi "occidentali" e sono quindi gli Alberi d'Africa a Chiamare...