giovedì 7 ottobre 2010

Aeroporto di Casablanca... Quanti regali

Manca un’ora alla partenza per Ouagadougou. Sono un po’ spaventato per il mio francese ma allo stesso tempo emozionato. Stavo pensando che in quasi 6 ore di volo faccio lo stesso percorso di immigrati che affrontano in decine e decine di giorni il deserto del Sahel.
Chissà se quando sarò lassù nel cielo laggiù sulla terra ci saranno persone in cammino o in un container per verso una meta che reputano migliore di come quello che hanno abbandonato.
Vedo qualche persona che continuerà il suo viaggio insieme a noi e che sta tornando a casa con la sua famiglia e con delle valige strabordanti di regali. Proprio una persona di fronte a noi, durante il controllo del bagaglio a mano (un po’ più di uno) è stato fermato dal poliziotto di frontiera il quale sorridendo nel vedere cosa c’era dentro gli ha chiesto: “un regalo per me?”.
Questo signore distintamente ha risposto che sono due anni che fa sacrifici e quei regali sono i pensieri che ha rivolto alla propria famiglia in questo periodo di assenza da casa.

1 commento:

  1. Et toi? T'a pas etè obligè de laisser un petit rien, un quelque chose ... pour passer le control baggage? Tu sais, parfois, les officiers ont soif.

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